mercoledì 26 dicembre 2012

Una alternativa alla stabilizzazione vertebrale: la VERTEBROPLASTICA come valido trattamento per il mal di schiena.

Soltanto nel 20% dei pazienti col mal di schiena viene individuata con sicurezza una causa anatomica , come un'ernia del disco o una stenosi vertebrale. Molti studi hanno esaminato la relazione fra il segno di Modic , una alterazione del tessuto spongioso dei corpi vertebrali, e la lombalgia. Modic nel 1988 pubblicò una classificazione basata sulla modificazione della struttura del corpo vertebrale , visibile alla Risonanza Magnetica, in seguito alla degenerazione dei dischi contigui.
Nel TIPO 1 di MODIC è possibile evidenziare una riduzione del segnale RMN in T1(figura A) ed un aumento dell'intensità del segnale in T2 figura B) che sono indice di edema del tessuto spongioso associato a FRATTURA delle trabecole,che appaiono più corte e più spesse.
Il TIPO 2 e 3 di MODIC indicano alterzioni di tipo cronico. Il TIPO 2 è caratterizzato da un aumento del segnale RMN in T1 (figura A) e un segnale ipointenso o aumentato in T2 (figura B).Il midollo osseo è sostituito da tessuto adiposo che si infiltra fra le trabecole FRATTURATE e ispessite.
Il TIPO 3 si presenta con una riduzione dell'intensità del segnale sia in T1(figura A) che in T2(figura B) ed è espressione di sclerosi ossea.
C'e' una correlazione molto forte fra il segno di Modic , specilmente il tipo 1 , e il mal di schiena. E' stato evidenziato come i pazienti con segni di Modic alla Risonanza Magnetica hanno sintomi differenti da quelli che non li presentano. Ad esempio, i primi hanno una lombalgia costante e persistente , che non migliora col riposo . Ci può essere una fluttuazione dell'intensità del dolore ma il paziente non ne viene mai completamente liberato.Il 75% di essi soffre di dolori notturni che li costringe ad alzarsi e a deambulare per alleviare il sintomo TRATTAMENTO E' sempre stato difficilissimo curare i pazienti che presentano alla RMN i segni di Modic. In considerazione del fatto che queste alterazioni sono microFRATTURE del tessuto spongioso sottoposto ad eccessivo stress per la degenerazione del disco contiguo , ho ritenuto che l'intervento di vertebropastica, incrementando col cemento la resistenza meccanica della vertebra, potesse risolvere la sintomatologia dolorosa.
I risultati sono andati oltre ogni mia aspettativa. Un caso particolare : "Paziente femmina di 85 anni. Lombalgia cronica in scoliosi degenerativa"

Completa risoluzione della sintomatologia dolorosa!


Paziente femmina di 72 anni
Lombalgia cronica in scoliosi degenerativa .Pregresso intervento di artrodesi sacroiliaca destra.
Deambula per brevi tratti con un bastone e tronco flesso in avanti di circa 50°.





Completa ed immediata risoluzione della sintomatologia dolorosa !


Paziente femmina di 80 anni.
Dorsalgia cronica in accentuazione della cifosi.






Risoluzione immediata della sintomatologia dolorosa.













2 commenti:

apina.bz ha detto...

Mi scusi potrebbe illustrare quali siano stati i risultati a lungo termine ?

Unknown ha detto...

Buongiorno professore io e 3 mesi che ho un dolore a troce ho fatto la rm.e questo e il risultato posso avere un suo parere la ringrazio...Atteggiamento scoliotico sinistro-convesso del tratto prossimale lombare; ridotta
la fisiologica lordosi. Alterazioni della morfologia e del segnale per fenomeni di
spondiloartrosi intersomatica interapofisarie con osteofiti somato-marginali.
A carico delle limitanti somatiche contrapposte di L2-L3 sono presenti iniziali
alterazioni degenerative osteocondrosiche di tipo 2 secondo Modic.
Il disco di L1-L2 presenta una protrusione erniaria intraforaminale sinistra che si
appoggia alla radice omolaterale di L1.
Il disco di L2-L3 presenta protrusione posteriore ad ampio raggio a prevalente
sviluppo intraforaminale a destra.
Il disco di L3-L4 presenta una protrusione erniaria paramediana destra che
impronta il sacco durale.
Il disco di L4-L5 presenta una protrusione erniaria intraforaminale destra che
contatta la radice omolaterale di L4.
Il disco di L5-S1 presenta una protrusione posteriore ad ampio raggio a sviluppo
intraforaminale a sinistra.
Non alterazioni del segnale a provenienza dal cono midollare e dalle radici della
cauda.
Nei limiti i diametri canalari